Mercoledì 27 settembre 2017 ore 18:00
Auditorium di Palazzo Blu
Lungarno Gambacorti 9

L’archeologia del futuro è virtuale e partecipata: esce dai musei e invade nuovi spazi, ripropone il passato attraverso ricostruzioni e realtà virtuali che vanno ad aggiungersi (e talvolta a completare) le visite ai siti archeologici. Non a caso oggi si parla di «archeologia pubblica», rivolta in primo luogo alle comunità di cittadini che, attraverso il lavoro degli studiosi, possono ‘rivivere’ la storia. Fino a non molto tempo fa l’archeologia si è concentrata principalmente sullo studio e la valorizzazione di monumenti e opere d’arte. Oggi invece l’interesse primario degli archeologi è studiare e raccontare la vita degli uomini del passato, ricostruendo le relazioni sociali complesse che hanno caratterizzato le comunità antiche.

Conseguenza di questo nuovo approccio è in primo luogo la valorizzazione di siti e contesti archeologici magari meno scenografici, ma ricchi di ‘vissuto’, come la Sapienza o le Terme di Nerone a Pisa, rendendo i visitatori partecipi delle ‘storie’ conservate in quei siti.

Tutto ciò oggi è possibile grazie a tecnologie che permettono di ‘vedere’ anche ciò che non è più conservato o non è accessibile: banche dati che consentono di gestire quantità impressionanti di informazioni, sistemi GIS (Geographic Information Systems) che permettono di raccogliere e rappresentare dati relativi al paesaggio e all’ambiente naturale, modelli 3D che sostituiscono i tradizionali rilievi bidimensionali. E non è solo la ricerca a trarne beneficio, ma anche la valorizzazione dei resti archeologici, che diventano realmente ‘accessibili’ al pubblico, che può ‘vederli’ così com’erano quando erano ancora in vita attraverso vere e proprie visite virtuali.

È quello che, grazie alla proficua collaborazione fra l’Università di Pisa, la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Pisa e Livorno e il Comune di Pisa, sta succedendo in Sapienza e alle Terme di Nerone, dove i dati emersi dalle indagini archeologiche stanno prendendo la forma di un ‘racconto’ per immagini. Durante l’incontro che si terrà mercoledì 27 settembre alle ore 18 a palazzo Blu, in occasione delle manifestazioni “Aspettando Brihgt”, saranno illustrati i primi risultati delle ricerche: oltre alle nuove scoperte, saranno proposte alcune ricostruzioni tridimensionali, attraverso le quali ciascuno potrà entrare in contatto diretto con la storia plurimillenaria della città.

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