Ore 18.00 – Mostra “Anatomia. Realtà e rappresentazione” Visita guidata e seminario.

Ore 20.30-22.00 – BRIGHT APPETIZER

Brindisi per la notte dei ricercatori

Evento gratuito – Partecipazione su prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni: museodellagrafica@adm.unipi.it tel.050 2216067 – 062 – 060 entro la mattina di giovedì 28 settembre.

 

Ideata come corollario alle celebrazioni per il bicentenario della morte di Paolo Mascagni (1755-1815), la mostra Anatomia. Realtà e rappresentazione intende proporre un suggestivo e originale percorso attraverso la storia della ricerca e della pratica anatomica nelle sue molteplici modalità rappresentative. Una storia raccontata dai medici e dagli artisti, con epicentro la grande scuola pisana e il patrimonio museale che oggi ne conserva la prestigiosa memoria.

La mostra Anatomia. Realtà e rappresentazione si propone dunque di selezionare gli elementi di più evidente impatto spettacolare e di più sicura utilità per delineare un sommario, ma fondato schema del percorso degli studi anatomofisiologici nell’età moderna e delle molteplici e variate strategie di visualizzazione del corpo umano. Per questo, a completare un racconto di scienza e arte vengono offerte anche alcune suggestioni sulla contemporaneità, nell’invito a riflettere su quanto, di questa storia, sia necessario conoscere e trattenere.

 

Il Museo della Grafica nasce nel 2007, grazie ad una convenzione fra il Comune di Pisa e l’Università che permette di conservare, esporre e valorizzare le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe nella prestigiosa sede di Palazzo Lanfranchi. Attualmente è una delle realtà museali pisane più giovani e vivaci che promuove durante l’anno numerose mostre temporanee ed eventi culturali. Conserva le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe dell’Università di Pisa, una delle prime e più importanti raccolte pubbliche di grafica contemporanea in Italia, istituito alla fine degli anni ’50 per iniziativa del grande storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti a seguito della donazione all’Ateneo della preziosa raccolta di disegni e stampe appartenuta a Sebastiano Timpanaro.