28 settembre 2018

Sede: Rettorato, via Banchi di Sotto 55
Orario: dalle 16.00 alle 20.00

 

Per saperne di più

Il bullismo è un fenomeno diffuso in tutto il mondo, in particolare nei contesti scolastici. Tale fenomeno in tutte le sue forme, dall’aggressione fisica e verbale, alla diffamazione e all’esclusione sociale, alimenta sempre più le paure dei ragazzi e le preoccupazioni dei genitori. Negli ultimi anni in particolare, l’uso della rete e dei social ha portato il bullismo fuori dalle scuole e dal contesto reale, per arrivare alla vita online dei ragazzi, dove la diffamazione, l’umiliazione e l’esclusione vengono perpetrate in forma anonima dovunque ed in qualunque momento e pubblicizzate per essere visibili da chiunque. Questo fenomeno, noto come cyberbullismo, colpisce sempre più spesso adolescenti e adulti, con effetti devastanti sulle vittime. Nonostante questo, raramente bulli e vittime hanno la piena consapevolezza di ciò che sta accadendo e dei sentimenti che prova l’altro. Numerosi studi evidenziano come bullismo e cyberbullismo siano fenomeni psico-sociali complessi le cui ragioni vanno spesso ricercate nelle modalità con le quali gli individui sono in grado di mettere in atto meccanismi di disimpegno morale, nelle ridotte capacità empatiche rispetto ai sentimenti che provano gli altri e nella reazione emotiva a comportamenti di tipo aggressivo o di esclusione.

Capire il ruolo delle componenti emotive e cognitive che sostengono o meno un tipo di comportamento prosociale, orientato cioè al beneficio degli altri, è di fondamentale importanza al fine di poter mettere in pratica interventi efficaci.

Una riflessione, che deriva dalla contaminazione di due progetti orientati all’infanzia e all’adolescenza, rispettivamente “Narrar-Si. Il libro silenzioso” e “Discriminazione e Social Network”, dedicato allo studio dei fattori che intervengono nei comportamenti aggressivi o di aiuto, ci ha portato ad esplorare la metodologia del primo, che mira all’acquisizione delle competenze emotive e alla scrittura creativa, “il narrarsi” appunto, attraverso la lettura di libri silenziosi, a favore del secondo, al fine di contrastare fenomeni di discriminazione, bullismo e cyberbullismo.
Il lavoro sulla lettura “silenziosa” delle immagini, che richiede lentezza e riflessione interiore, abilità indispensabili, secondo studi recenti nell’ambito delle neuroscienze, per attivare emozioni morali, come ammirazione e compassione, ben si adatta allo sviluppo di competenze affettive ed emotive che possano incoraggiare un comportamento pro-sociale ed un uso consapevole della rete, che favorisca la capacità dei ragazzi di interagire in base ad una stessa concezione di rispetto di sé e del prossimo, nella consapevolezza dell’individuo e della diversità.

Nel corso della notte dei ricercatori verranno presentati i risultati degli studi condotti su questi temi e organizzate alcune attività per bambini e ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori: “Immagini e immaginari: ad ogni lettore la sua storia”.
Le attività saranno centrate sul riconoscimento delle emozioni, sulle competenze socio-emotive e sul disimpegno morale.
Per queste attività non è necessaria la prenotazione.

 

Organizzatore

Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive – Università di Siena